sabato 25 maggio 2013

HOME, per prendere coscienza della forza e dei limiti del pianeta che ci ospita

Come mi è stato suggerito, ho visto questo splendido documentario del 2009 di Yann Arthus-Bertrand, prodotto da Luc Besson.


Questo documentario analizza in sostanza l'equilibrio che regge la vita sulla Terra e il ruolo che ha l'uomo nei cambiamenti che si stanno riscontrando ai nostri giorni. Mi è piaciuto molto e presenta molti aspetti interessanti, tra i quali:

  • La distribuzione. Il film è stato il primo film ad essere distribuito contemporaneamente nei cinema, in televisione, in DVD e in internet nei cinque continenti. I produttori sostengono che le cifre importanti per questo film non siano da conteggiare in denaro ma in visualizzazioni, essendo il suo scopo quello di sensibilizzare le persone nei confronti dell'ambiente. In più, una volta raccolti i soldi delle spese per il film, tutti i ricavi in più saranno devoluti alla Fondazione GoodPlanet. Lo trovo un pensiero molto nobile e un comportamento adeguato.
    Vorrei far notare che qui siamo distanti anni luce dal recente brand DisneyNature che ha prodotto Earth e altri documentari senza alcuno scopo ambientalista reale. La divisione è stata aperta "per avvicinarsi al crescente interessamento dell'opinione pubblica riguardo all'ambiente". I suoi documentari si pagano caro e i ricavi restano tutti in casa, per capirci (o almeno sul sito non viene menzionato nessun progetto a quanto vedo io).
    Ecco comunque il documentario in italiano, anche se io consiglio la versione inglese con la splendida voce di Glenn Close, per altro sottotitolata e comprensibilissima. I video sono in alta risoluzione (720p).

    Link ITA
    Link ENG
  • La fotografia. Home è stato realizzato quasi interamente tramite riprese da elicottero. Le immagini sono stupende, un piacere per gli occhi, saggiamente usate per farci capire la forza e la bellezza della natura, così come la sua fragilità e le ossessioni dell'uomo. Nel trailer sopra se ne ha un assaggio, così come della bellissima colonna sonora di Armand Amar.






  • Un pizzico di positivismo. Alla fine del documentario vengono presentati i paesi che stanno reagendo con progetti efficaci e le possibili soluzioni che possiamo adottare tutti, ricordando che ormai non si può fare nulla per ciò che abbiamo distrutto, ma che possiamo impegnarci sin da subito per preservare ciò che ci ancora abbiamo.

Riporto una foto che è stata pubblicata tempo fa da Wired, di un koala distrutto dopo essere tornato a casa ed averla trovata rasa al suolo nel New South Wales, Australia. Il koala è stato seduto lì più di un'ora per poi essere soccorso dai volontari e lasciato in una nuova colonia.

koala photo

Questo mondo è tutto ciò che abbiamo e, soprattutto, non è solo nostro. E' bene prenderne coscienza e cominciare a pensare seriamente a un modo per proteggere ciò che ci resta, quindi...guardiamo tutti e sensibilizziamoci un po'! :-/

Visto che sono in vena ambientalista, ecco anche una raccolta firme per il controllo dell'inquinamento luminoso in Italia: Appello per la protezione dell'ambiente notturno.

Nessun commento:

Posta un commento